BATTISTA SFORZA
Battista Sforza nacque a Pesaro, nel gennaio 1446.
Era figlia di Alessandro Sforza, signore di Pesaro, e della prima moglie Costanza da Varano.
Battista sposò, l’8 febbraio del 1460 a Pesaro, il fratello della sua matrigna Federico da Montefeltro, conte di Urbino e fu un matrimonio felice viste anche le spiccate doti culturali e di governo della giovanissima contessa, facenti funzioni di vicario durante le numerose e lunghe assenze del marito. Si recò addirittura all’assedio di Fano nel 1463. Ciò accadde anche nel 1473, quando il marito duca d'Urbino, d'ordine del Papa, iniziò la spedizione contro i Savelli e i Malatesta, altri prepotenti invasori delle terre della Chiesa, fece accampare a Magliano Sabina le sue truppe.
Era figlia di Alessandro Sforza, signore di Pesaro, e della prima moglie Costanza da Varano.
Battista sposò, l’8 febbraio del 1460 a Pesaro, il fratello della sua matrigna Federico da Montefeltro, conte di Urbino e fu un matrimonio felice viste anche le spiccate doti culturali e di governo della giovanissima contessa, facenti funzioni di vicario durante le numerose e lunghe assenze del marito. Si recò addirittura all’assedio di Fano nel 1463. Ciò accadde anche nel 1473, quando il marito duca d'Urbino, d'ordine del Papa, iniziò la spedizione contro i Savelli e i Malatesta, altri prepotenti invasori delle terre della Chiesa, fece accampare a Magliano Sabina le sue truppe.
Federico da Montefeltro
Narra Girolamo Muzio nella Storia di Montefeltro che "la moglie Battista Varano donna di gran nome, lo andò a trovare in campo a Magliano dei Sabini, ove ella, di detta terra prese tal protezione, che quei popoli confessarono che nè in quella terra, né nel contado, non avevano sentito che l’esercito vi fosse stato, e da tutto il paese tutte le più nobili donne concorsero, tirate dalla onorata sua fama, a farle riverenza, come a quella, d'onde tutte le donne di quella età dovevano prendere l'esempio di vivere virtuosamente".
Morì, verosimilmente di polmonite acuta, a Gubbio il 7 luglio 1472. Volle essere sepolta nella fossa comune delle monache del convento di santa Chiara di Urbino, vestita di un semplice saio. A tutt’oggi il luogo della sua effettiva sepoltura risulta ignoto.